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Urbania : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diPesaro-Urbino.

Comuni

Comune di Urbania

Urbania : Informazioni turistiche

CENNI GEOGRAFICI
Urbania è un comune italiano di 7.069 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche. Conosciuta, fino al 1636 con il nome di Casteldurante, cambiò con l'attuale denominazione in onore di papa Urbano VIII
; CENNI STORICI
Chiamata, in origine altomedioevale, Castel delle Ripe, fu libero Comune di parte guelfa, ragion per cui, nel 1277, fu distrutta dai ghibellini della vicina Urbino. La popolazione superstite trovò rifugio più a valle, tra le mura della potente abbazia benedettina di San Cristoforo attorno alla quale, intorno al 1284, fu fatta ricostruire la nuova città dal prelato provenzale Guillaume Durand, governatore della Romagna e della Marca di Ancona. In suo onore la città prese il nome di Casteldurante. Successivamente cadde sotto la signoria di Brancaleone, cui successero, congiuntamente, i figli Nicola Filippo, Pierfancesco e Gentile. A Pierfrancesco, rimasto unico "signore" dopo la morte dei fratelli, successero i nipoti Galeotto e Alberico (figli di Nicola Filippo) e Bartolomeo (figlio di Gentile), essendogli premorto l'unico figlio Lamberto. I tre cugini non vollero governare insieme e divisero pacificamente la signoria: ai fratelli Galeotto e Alberico, che rimasero insieme, andò la parte maggiore, compresa la città di Urbania, mentre Bartolomeo ottenne Mercatello sul Metauro e la Massa Trabaria. La signoria dei fratelli, divenuti tiranni, fu breve, perché furono massacrati dalla popolazione, che, tuttavia, non pensò a ripristinare l'antica libertà comunale, ma si offrì al duca di Urbino. Il ramo di Mercatello sul Metauro, invece, si estinse con Gentile, prima moglie di Federico da Montefeltro, duca di Urbino, cui portò in dote le terre della sua famiglia, che rimasero ai Montefeltro anche se da questo matrimonio non nacquero figli. Sotto i Della Rovere, successori dei Montefeltro nel ducato di Urbino, l'antico signorile "palazzo dei Brancaleoni" fu restaurato e ristrutturato da un gruppo di architetti, comprendente Francesco di Giorgio Martini, Annibale della Genga e Paolo Scirri, quest'ultimo congiunto di Scirro Scirri, che era stato il primo maestro di architettura del Bramante. I duchi di Urbino usarono il palazzo come soggiorno estivo e il Barco ducale come residenza di caccia. Solo l'ultimo duca di Urbino, Francesco Maria II Della Rovere, visse in permanenza a Casteldurante trasferendovi la corte ducale, vi morì e fu sepolto nella chiesa del Santissimo Crocefisso. Alla sua morte, nel 1631, l'intero ducato di Urbino tornò sotto il dominio diretto dello Stato Pontificio. Il 18 febbraio 1636, papa Urbano VIII elevò Casteldurante al rango di città e di diocesi, cambiando, per la terza volta, il suo nome, che divenne Urbania. XX secolo Urbania è tra le Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione ed è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il contributo dato alla Resistenza (in particolare all'attività della Brigata Garibaldi Romagnola)ed il tragico bombardamento subito il 23 gennaio 1944 da parte delle forze alleate, che provocò devastazioni e 248 vittime civili. Per tale motivo Urbania è stata riconosciuta Città martire della Provincia di Pesaro e Urbino. Ogni anno la ricorrenza è celebrata solennemente. Al giorno d'oggi la città, pur molto piccola, è un centro turistico, visitata per il Palazzo Ducale (ora sede di un museo e di una biblioteca, che conserva mappe del Mercatore), per le numerose chiese (fra cui la chiesa dei Morti, che conserva numerose mummie naturali di persone morte nel Medio Evo e nel Rinascimento), per le antiche mura (dotate di una passeggiata da cui si può vedere il fiume Metauro, che circonda la città in una sua ansa), per le stradine medievali, per la produzione di ceramiche (le famose ceramiche di Casteldurante). Oggi, l'antica diocesi di Urbania-Sant'Angelo in Vado sopravvive unita alla tradizionale arcidiocesi di Urbino, alla quale venne accorpata nel 1986, per formare una nuova unità amministrativa e territoriale: l'arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado, che non è più metropolitana e che ha la sua sede a Urbino. La cattedrale di San Cristoforo Martire, diventata ufficialmente concattedrale, è ora una delle tre cattedrali dell'arcidiocesi.
; DA VISITARE
Di particolare interesse storico-artistico è il Duomo di Urbania (IX-XVIII secolo), dedicato a San Cristoforo martire ed edificato sulle fondamenta dell'antica Abbazia di San Cristoforo del Ponte risalente all'VIII secolo.

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