Comuni
Comune di Urbino
Urbino : Informazioni turistiche
CENNI GEOGRAFICI
Urbino (Urvinum Mataurense in latino) è una città italiana di 15.566 abitanti della regione Marche, capoluogo con Pesaro della Provincia di Pesaro e Urbino. Dal 1998 il suo centro storico è patrimonio dell'umanità UNESCO.Il territorio comunale si estende prevalentemente in area collinare, sulle ultime propaggini nord-orientali dell'Appennino Umbro-Marchigiano, nella zona meridionale del Montefeltro, in un'area classificata a rischio sismico medio-alto.
; CENNI STORICI
Origini e medioevo La città romana di Urvinum Metaurense divenne un centro importante durante le Guerre gotiche nel VI secolo. Venne poi presa nel 538 dal bizantino Belisario, togliendola ai Goti, e venne frequentemente nominata dallo storico bizantino Procopio. Passò quindi nel dominio dei Longobardi e poi dei Franchi. Il re dei Franchi Pipino offrì Urbino allo Stato della Chiesa. Comunque, le tradizioni indipendenti e autonome si espressero nella forma di governo del Comune finché, intorno al 1200, cadde sotto il dominio dei nobili che combattevano tra loro nel vicino Montefeltro. Questi nobili non avevano diretta autorità sul comune, ma esercitavano pressioni per la loro elezione a podestà, titolo che Bonconte di Montefeltro riuscì a ottenere nel 1213, con il risultato che gli urbinati si ribellarono, formarono un'alleanza con il comune indipendente di Rimini (1228) e nel 1234 si reimpossessarono del controllo della loro città. Successivamente, però, i Montefeltro riuscirono a riprendere le redini della città che controllarono poi fino al 1508. Durante questo periodo, Urbino prese l'aspetto che in parte ancora oggi ha, con le sue cinta murarie. Nelle battaglie tra guelfi e ghibellini, i signori di Urbino del XIII e del XVI secolo erano capi dei ghibellini delle Marche e della Romagna, e si associavano con famiglie o città ghibelline. Il 24 dicembre 1375 il conte Antonio da Montefeltro, con le armi della lega fiorentino-viscontea rientrava in Urbino e n'era "gridato" signore. Ma, scrive Gino Franceschini (Documenti e Regesti, Urbino, 1982, pp. IV-V), "non bastava essere 'gridato' signore, bisognava avere la capacità di divenirlo [...]. Nell'alleanza del febbraio 1376 le città di Urbino e di Cagli partecipavano al patto col Signore su piede di uguaglianza come compartecipi agli impegni ed agli oneri stipulati da lui, mentr'egli agiva a nome delle terre che gli ubbidivano quale 'dominus' e capo delle milizie". Era nato lo Stato di Urbino che registra una rilevante svolta politica a seguito del considerevole accrescimento territoriale generato dall'acquisizione di Gubbio del 1384. Il periodo di Federico da Montefeltro (Tommaso Luci, 1689)L'esponente più famoso dei Montefeltro fu Federico, signore di Urbino dal 1444 al 1482, condottiero di successo, diplomatico abilissimo e patrono entusiasta di arti e letteratura. Nel 1444 prese il potere come figlio naturale di Guidantonio, dopo la congiura e l'assassinio del legittino Oddantonio, inviso per la "smodata lussuria" e l'eccessivo fiscalismo esercitato durante i suoi diciassette mesi di governo. Federico mise mano ai problemi politici impellenti ed iniziò una riorganizzazione dello Stato, che prevedeva anche una ristrutturazione della città secondo un'impronta moderna, confortevole, razionale e bella. Tutti i suoi sforzi, nei quasi quarant'anni di governo, furono tesi a questo scopo che, grazie alle sue straordinarie doti unite a una notevole fortuna, arrivò a un soffio dalla piena realizzazione. Alla sua corte, Piero della Francesca scrisse sulla scienza della prospettiva, Francesco di Giorgio Martini scrisse il suo Trattato di architettura (concludendo i lavori di ristrutturazione del Palazzo Ducale avviati da Luciano Laurana), e il padre di Raffaello, Giovanni Santi, scrisse il suo resoconto poetico dei principali artisti del periodo. La corte brillante di Federico, attraverso le descrizioni di Baldassarre Castiglione ne Il Cortegiano, introdusse i caratteri del cosiddetto "gentiluomo" in Europa, che rimasero pienamente in voga fino al XX secolo. Cesare Borgia e gli anni del ducato Della Rovere Cesare Borgia spodestò Guidobaldo da Montefeltro, duca di Urbino, e Elisabetta Gonzaga nel 1502, con la complicità del padre Papa Alessandro VI. Dopo il tentativo di Papa Medici, Leone X, di nominare un giovane Medici come duca, Urbino rimase parte dello Stato Pontificio, sotto la dinastia dei duchi Della Rovere (1508 - 1631). Costoro trasferirono nel 1523 la corte nella città di Pesaro e Urbino iniziò un lento declino che si sarebbe protratto fino agli ultimi decenni del XVII secolo. Annessione allo Stato Pontificio A seguito dell'estinzione della dinastia dei Della Rovere (1631), Papa Urbano VIII incorporò il ducato di Urbino nei territori papali, seguendo le volontà dell'ultimo duca, Francesco Maria II, che, rimasto senza eredi, aveva designato la Santa Sede a succedergli fin dal 1625 (la successione divenne però esecutiva solo alla morte del duca, sei anni più tardi). Lo Stato fu governato, da allora, da un legato pontificio, generalmente appartenente all'alta gerarchia ecclesiastica. La celebre biblioteca fu spostata a Roma e assorbita interamente dalla Biblioteca Vaticana nel 1657. La storia successiva di Urbino è parte della storia dello Stato Pontificio e, dopo il plebiscito del 4 novembre 1860, della Storia d'Italia. La comunità ebraica di Urbino Urbino è sede di una delle più antiche comunità ebraiche d'Italia, che prosperò grazie alla protezione accordatale da Federico da Montefeltro. Il ghetto fu stabilito solo agli inizi del XVII secolo quando Urbino passò sotto lo Stato Pontificio. A testimonianza della storia e della vitalità della comunità rimangono le due sinagoghe (di cui una ancora integra) e l'antico cimitero a Gadana.
; DA VISITARE
Il Palazzo Ducale molto conosciuto e visitato, è uno dei più interessanti esempi architettonici ed artistici dell'intero Rinascimento italiano. Il palazzo è sede della Galleria nazionale delle Marche, ed è caratteristico per i torricini che ne delimitano la parte posteriore. La Casa Raffaello Si trova nell'omonima via, al civico 57. Qui si può ammirare un affresco di un giovane Raffaello, oltre che gli ambienti e gli arredi della casa dove visse il celebre pittore. Il Duomo Realizzato in stile neoclassico (architetto Giuseppe Valadier) a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, contiene alcune tele di Federico Barocci. L'ex Monastero di Santa Chiara Si tratta di un edificio di particolare interesse, che ha visto l'intervento del celebre architetto senese Francesco di Giorgio Martini. La struttura, attualmente in fase di restauro, è sede dell'Isia di Urbino ovvero l'Istituto Superiore per le Industrie Artistiche. Il Monumento a Raffaello Realizzato dallo scultore Luigi Belli alla fine del XIX secolo. Inizialmente collocato nella piazza del Palazzo Ducale, fu trasferito nel 1947 in cima a via Raffaello, dove si trova tuttora. Il Museo Archeologico Lapidario L'Oratorio di San Giovanni Fu sede dell'omonima Confraternità, a cui fu unita ,agl'inizi del XX secolo, anche quella di Sant'Antonio Abate per l'abbatimento dell'Oratorio della medesima confraternità situato presso Borgo Mercatale. Si tratta di un piccolo oratorio posto in via Barocci, sotto alla Fortezza Albornoz. All'interno è possibile ammirare un imponente ciclo d'affreschi rappresentante la Crocifissione di Cristo ,nella parete dietro l'altare maggiore, e la Storia della Vita di San Giovanni Battista ,lungo le pareti laterali. Gli affreschi sono stati realizzati dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino Marche tra il 1415 e il 1416. La facciata esterna è stata oggetto di un restauro radicale in stile Neo-Gotico agl'inizi del XX secolo, su progetto del prof.Diomede Catalucci. L'Oratorio di San Giuseppe Le Facoltà di Scienze della Formazione (Magistero) e di Economia (palazzo Battiferri) Sono esempi di interventi architettonici moderni equilibrati in un tessuto urbano antico, senza creare anacronismi o falsi storici. Il cui progettò fu curato dall'architetto Giancarlo De Carlo. I Collegi Universitari Situati sul colle dei Cappuccini, sono a livello mondiale considerati capolavori dell'architettura degli anni settanta, per la densità di significati che contengono (architetto Giancarlo De Carlo). Il Palazzo dell'Ex Collegio Raffaello Il Collegio Raffaello fu istiuito per volere di Papa Clemente XI nella prima metà del XVIII secolo, era retto dai Padri Scolopi e aveva la sua sede in Piazza della Repubblica nel palazzo dove ora sono dislocati alcuni uffici della Prefettura; è anche il collegio dove Giovanni Pascoli ha studiato fino all'età di 12 anni. Il Mausoleo dei Duchi Situato poco fuori della cinta muraria cittadina, fu realizzato da Donato Bramante nella seconda metà del XV secolo per volere del duca Federico II, ospita le tombe di Federico II e Guidobaldo I Montefeltro duchi d'Urbino. In origine vi era conservata, sull'altare maggiore, la celebre pala d'altare di Piero della Francesca, raffigurante la Madonna, Federico II e alcuni santi, ora alla Pinacoteca di Brera a Milano(essendo stata trafugata dalle truppe napoleoniche nel 1797). Anche detta Chiesa di San Bernardino. La Chiesa di San Francesco Risalente al XIII secolo ma sistemata nella forma attuale nel 1742 dall'architetto Luigi Vanvitelli. Ha mantenuto della preesistente chiesa gotica: il campanile con la sottostante cappella, il nartece (il portico sulla facciata) e una parte di un affresco, raffigurante la crocifissione di Cristo, opera dei fratelli Salimbeni. La chiesa attuale è il "Pantheon" urbinate, perché vi hanno sepoltura: Federico Barocci, Giovanni Santi (pittore e padre di Raffaello Sanzio) e la moglie Magia Ciarla, il Beato Pelingotto, il Conte Antonio da Montefeltro, Timoteo Viti(pittore urbinate), Federico Comandino (matematico), Bernardino Baldi (letterato), Antonio Galli (poeta), Marco Montano (poeta), Muzio Oddi (architetto) e tanti altri. Inoltre la chiesa ospita un bel quadro di Federico Barocci, intitolato "il Perdono di Assisi", collocato sull'altare maggiore. Il Museo Diocesano Albani Fu istituito nel 1964 per conservare meglio il tesoro della cattedrale urbinate e raccogliere le opere d'arte della diocesi soprattutto quelle presenti nelle chiese di campagna più sperdute. Negli ultimi anni è stato soggetto ad una radicale ristrutturazione terminata con la riapertura del museo il 20 marzo 2010. Contiene opere pregevoli del tesoro della cattedrale cittadina, composto in gran parte dalle cospicue donazioni di Papa Clemente XI nella prima metà del XVIII secolo e di altri membri di Casa Albani. Porta Valbona Si tratta della principale porta d'accesso alla città. Eretta nella forma attuale nel 1621 in occasione delle nozze del futuro duca Federico Ubaldo Della Rovere con Claudia de' Medici. La Data Ossia le stalle ducali, potevano contenere fino a 300 cavalli; affacciate sulla grande piazza del Mercatale; assieme alla Rampa Elicoidale (da cui si aveva accesso ad esse) sono opera dell'architetto Francesco di Giorgio Martini; recentemente sottoposte ad un restauro, molto discusso, dall'architetto Giancarlo De Carlo. La chiesa di San Domenico Risalente al XIV secolo ma rifatta internamente nel 1729. Ha mantenuto sull'esterno i resti della chiesa gotica e un notevole portale rinascimentale con la lunetta opera di Luca della Robbia, realizzata nel 1450. Le Grotte del Duomo Si trovano sotto la Basilica Cattedrale, risalgono al XVI secolo, composte da quattro cappelle, un tempo sede della Confraternità della Grotta; da segnalarsi la mirabile "Pietà" opera di Giovanni Bandini detto dell'Opera. L'Obelisco di Urbino
.
.
.
.
.
.
Hotel, Agriturismi, Bed and Breakfast, Ristoranti, Pizzerie, prodotti tipici nel comune diUrbino
Agriturismi nel Comune di Urbino Tot: (2) -
Country House nel Comune di Urbino Tot: (1) -
Ristoranti nel Comune di Urbino Tot: (2) -
Hotel, Agriturismi, Bed and Breakfast, Ristoranti, Pizzerie nel comune di Urbino
Urbino (Comune) -
Aura Relais (Country House) -
Ponente Ristorante a Mezz'Aria (Ristoranti) -
Agriturismo Varea Le Coste (Agriturismi) -
Agriturismo Il Casale Nel Tufo (Agriturismi) -
Ristorante Arcimboldo (Ristoranti) -