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Pergola : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diPesaro-Urbino.

Comuni

Comune di Pergola

Pergola : Informazioni turistiche

CENNI GEOGRAFICI
Pergola è un comune italiano di 6.752 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.
; CENNI STORICI
Il territorio di Pergola risulta abitato fin dalla preistoria, come testimoniano reperti dell'età neolitica, del bronzo e del ferro. Diverse, inoltre, sono le tracce lasciate da successive popolazioni: umbre, etrusche e celtiche. L'epoca romana è invece ben documentata: il ritrovamento di tombe, vasi e suppellettili varie, sia in città (stazione ferroviaria) sia in diverse località quali Grifoleto, Ferbole, Valrea, Monte Santa Croce, Monterolo, Montesecco e Cartoceto, testimoniano una romanizzazione assai diffusa (nel suo territorio fu rinvenuto, nel 1946, il famoso gruppo archeologico dei bronzi dorati da Cartoceto di Pergola). Pergola nasce come libero comune nel 1234 per creare posti di lavoro e commercio alle popolazioni dei vicini castelli e di Gubbio, la città che aveva giurisdizione sul territorio, estremo lembo del confine nord orientale dell'Umbria. Ecclesiasticamente invece, il fiume Cesano, fin da epoca longobarda, divideva la diocesi di Nocera posta nell'estremo nord del ducato di Spoleto, da quella di Gubbio che era nell'esarcato di Ravenna. Il Gastaldato di Nocera nella sua parte estrema comprendeva Leccia, Morello, Serralta, S. Onofrio, il colle di Ferbole o degli Zoccolanti e Valrea; infatti la chiesa delle Tinte sarà costruita vicina al ponte, ma in diocesi di Nocera come gli Zoccolanti. Nel quadro espansionistico del comune di Gubbio (compresso dalla presenza della potente città di Perugia) si inserisce la fondazione di Pergola ai danni in particolare della città di Cagli i cui territori già si estendevano proprio lungo la fertile vallata del Cesano. L'azione eugubina trova perfetta rispondenza anche nell'ottenuta concessione imperiale degli importanti castelli di Cantiano e Colmatrano la cui ubicazione (lungo la stretta vallata del Burano) a sbarramento della via Flaminia, era strategica per assicurare a Gubbio i necessari collegamenti. In pochi decenni il centro urbano si accresce di laboratori artigianali e diviene un importante luogo commerciale, a lungo conteso dalle signoria degli Sforza, Malatesta, da Montefeltro e Della Rovere. Con la conquista dei territori di Gubbio da parte dei Montefeltro, Pergola registra un fortunato periodo di espansione che, dopo la parentesi di Cesare Borgia, prosegue con i Della Rovere, dai quali Pergola ottiene statuti che le assicurano una più ampia libertà e un nuovo sviluppo sociale ed economico. Nel 1631, con il passaggio allo Stato Pontificio, il centro conosce un lungo periodo di decremento demografico e di difficoltà economiche, compensate solo in parte dal ciclico rifiorire dell'industria tessile e conciaria. È nei secoli XVII e XVIII che Pergola raggiunge la sua massima espansione economica tanto che papa Benedetto XIV con la Bolla "Romanum decet Pontificem" del 18 marzo 1752, la eleva al grado di Città e le concede la nomina di un laureato ecclesiastico a Vicario Generale Vescovile. A conferma dell'importanza raggiunta, nel 1796 viene istituita la Zecca, che batterà moneta fino al 1799. Nel 1797 Pergola viene occupata dalle truppe francesi e diviene parte del Regno Italico. In questo periodo è spogliata di preziose opere d'arte custodite nelle chiese, nei monasteri, nei palazzi pubblici e privati. Il 1800 si apre con la restaurazione pontificia, un breve rifiorire dell'economia ma anche nuovi fermenti politici e civili. L'8 settembre 1860 Pergola è la prima città delle Marche ad insorgere contro il Regno Pontificio, favorendo l'annessione della regione al Regno d'Italia e guadagnandosi la Medaglia d'Oro per "benemerenze acquisite durante il periodo del Risorgimento Nazionale". La raggiunta unità si accompagna però a nuove difficoltà sociali ed economiche, fugate dall'apertura della ferrovia Fabriano-Pergola-Urbino (distrutta nell'ultimo tratto dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale), la scoperta delle miniere di zolfo di Percozzone e Cabernardi (1877-1886), la realizzazione della raffineria del minerale a Bellisio Solfare, che sosterranno l'economia pergolese fino alla metà del 1900. Oggi Pergola è famosa soprattutto per la produzione vitivinicola e per ospitare i Bronzi dorati da Cartoceto di Pergola, un gruppo statuario di origine romana, unico al mondo, probabilmente risalente al 50 a.C.
; DA VISITARE
Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola I bronzi dorati da Cartoceto di PergolaInaugurata nel 1999, la struttura è ospitata nel quattrocentesco ex convento di San Giacomo. Attrativa principale è sicuramente il gruppo statuario di origine romana dei Bronzi dorati da Cartoceto di Pergola, più volte salito alla cronaca, anche nazionale, per la contesa fra la cittadina pesarese e Ancona. Oggi il gruppo, di origine romana, probabilmente risalente al 50 a.C., fa bella mostra di sè nella sala realizzata con soluzioni tecnologiche all'avanguardia, dove una "tenda d'aria" garantisce il microclima ideale per la conservazione di queste statue uniche al mondo. La struttura museale ospita inoltre una pinacoteca con quadri e opere lignee, una sezione numismatica, una sezione romana ed una sezione di arte contemporanea con opere grafiche del maestro e concittadino Walter Valentini. Chiesa di Sant'Andrea La chiesa è stata riaperta alla fine del 2008 dopo i lavori di consolidamento per il terremoto del 1997, apparteneva ai monaci di Fonte Avellana. L'edificio si trova lungo Corso Matteotti ed è fiancheggiato dalla torre civica, un'alta torre che si rifà alla precedente di epoca medievale. L'interno, ad una facciata, è caratterizzato dagli altari barocchi dorati. Fra i dipinti di rilievo Sant'Andrea, la Madonna col Bambino e Santo Vescovo opera di Palma il Giovane e lo Sposalizio di Santa Caterina di Claudio Ridolfi. Chiesa di San Francesco Situata nell'omonima via, fu eretta in stile gotico nel XIII secolo, dalla facciata asimmetrica in conci, sopraelevata in epoca successiva, possiede ancora un notevole portale trecentesco. L'interno ad un'unica navata, sovrastato da una cupola, ha un aspetto cinquecentesco. Notevole il patrimonio artistico conservato. Nel primo altare sinistro si trova il dipinto, "Riposo dalla fuga in Egitto", firmato da Giovanni Antonio Scaramuccia. L'ultimo altare di destra l'"Annunciazione" della bolognese Lavinia Fontana, sull'altare di fronte la "Madonna in gloria e Santi" di Antonio Viviani (fra i più apprezzati allievi di Federico Barocci). Nella parte sinistra del presbiterio si trova un Crocifisso del 1300 attribuito al pittore Mello da Gubbio. Custodisce inoltre importanti statue lignee fra cui l'icona del "Cristo Morto", particolarmente venerata dai pergolesi, il "San Nicola da Tolentino" del 1685, Del 1692 la statua dell'"Immacolata", scolpita da Giacomo Piazzetta e decorata dal pittore pergolese Giovan Francesco Ferri. Fra gli ultimi quadri restaurati da citare, infine, la settecentesca tela raffigurante l'evangelista San Marco, opera del viterbese Domenico Corvi. Chiesa di San Giacomo Risalente al XII secolo,sulla strada verso Sassoferrato, fu rimaneggiata nel XIV ed in fine nel XVIII venne trasformata al suo interno; della prima costruzione restano il portale e una finestra murata nella facciata, un altro portale, finestre e due monofore, tutti murati, sul fianco destro. L'interno è costituito da un'unica navata, di forme barocche. Notevoli sono il Crocifisso medievale e il fastoso altare maggiore in legno dorato adorno di un polittico le cui lunette appartengono ad un altro polittico di arte marchigiana del 1400; in una nicchia sulla sinistra si trova parte di un affresco raffigurante la Crocifissione forse di Lorenzo D'Alessandro da San Severino. Nell'annesso convento delle agostiniane ha sede il museo dei bronzi dorati e della città di Pergola. Chiesa di Santa Maria di Piazza Crocifissione, Chiesa di Santa Maria di Piazza, Pergola (Pesaro e Urbino)La chiesa sorge in prossimità del Municipio ed è la più antica di Pergola. La tradizione vuole la chiesa anteriore alla nascita della stessa città a cui, si suppone, diede anche il nome (in origine il tempio era chiamato Santa Maria della pergola). Si narra che fu fondata da San Romualdo nel primo decennio del secolo XI e dipendeva dall'Abbazia di Sitria che era poco lontana dal Catria e da Isola Fossara. Nel tempo l'edificio ha subito molteplici modifiche tanto che della primitiva struttura romanico-gotica ne sono rimaste poche tracce. Nel corso dei restauri per i danni causati dal terremoto del 1997 sono emersi alcuni frammenti di pitture dietro l'altare maggiore. Sgomberata la parete dall'altare, è emerso un affresco di grandi dimensioni. La pittura, presentata nel 2004 in occasione della mostra "Tardogotico e rinascimento a Pergola", fu allora ascritta a Giovanni Antonio da Pesaro operante nella Bottega dei Bellinzoni di Parma. Dopo i lavori di restauro del marzo 2007, il restauratore Andrea Fedeli propende per una diversa attribuzione. La parte sinistra del dipinto sarebbe di Scuola Giottesca, risalente alla fine del 1300; la sezione destra, posteriore di alcuni decenni, di Scuola Veneta, pur mantenendo tutti gli stilemi della cultura trecentesca. È molto probabile che i lavori furono iniziati da un primo pittore a cui è subentrato un secondo artista dando all'opera la visione attuale, inserendo le decorazioni e completando la parte destra. Nel progetto iniziale vi dovevano essere l'Albero della vita e la Crocifissione. Sul lato sinistro del dipinto sono raffigurate le pie donne, la Maddalena, la Madonna e l'apostolo San Giovanni, al centro il Cristo crocifisso fra i due ladroni, a destra San Giovanni Battista e Sant'Atanasio. Il dipinto è avvolto da una decorazione di medaglioni, attorniati da fronde arboree, contenenti le sibille ed i profeti. La decorazione ha forma di arco delimitando, probabilmente, la parete dove in origine doveva arrivare la chiesa. Il segmento centrale è andato quasi completamente perduto quando, con il cambiamento della liturgia, l'affresco è stato in parte distrutto per far posto alla nicchia dell'altare. Di questa sezione ne è rimasto il volto del Cristo, ritrovato alcuni anni fa e, dopo i lavori di restauro, riposizionato al centro dell'affresco. Duomo Chiesa dei Re Magi Adorazione dei Magi, Chiesa dei Re Magi, Pergola (Pesaro e Urbino)È posta di fronte al duomo della città. Risale al 1600 ed è quello che rimane di un'altra chiesa anticamente molto più grande. È un piccolo gioiello artistico. Sull'altare in marmo spicca la tela dell'"Adorazione dei magi", opera del pisano Aurelio Lomi, mentre lo stupendo apparato decorativo, in stile barocco, è stato realizzato da Tommaso Amantini, originario di Urbania. Fra i pezzi pregiati un Vesperbild (pietà) del primo decennio del '400, in gesso duro interamente policromato, che sembra legarsi ai modelli praghesi e viennesi. Come molte altre opere è oggi custodito nel museo cittadino. Chiesa di San Marco Di stile romanico,era un Priorato dell'Abbazzia di Nonantola; fu costruita con il primo nucleo storico della città per poi essere completamente rifatta nel 1776. L'altare maggiore custodisce la tela "Madonna del Carmelo e Santi" di Giovanni Francesco Guerrieri. Chiesa di San Rocco Posta esattamente di fronte alla Chiesa di San Marco è da tempo sconsacrata ed adibita a magazzino comunale. Fu costruita nel 1528 in seguito ad un voto sciolto per la scampata peste. È sormontata da uno stupendo soffitto ligneo a cassettoni, opera di artigiani locali. Custodiva una statua in legno policromo di San Rocco (datata 1528) proveniente dalla bottega del Maestro di Magione, oggi esposta al Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola. Episcopio L'edificio si trova proprio accanto al Duomo, in via Don Minzoni, ed è di rilevante interesse perché custodisce le opere d'arte provenienti dalle chiese soppresse. La rocca Imponente manufatto di particolare interesse, che ha visto l'intervento del celebre architetto senese Francesco di Giorgio Martini. Municipio Sempre nel corso, si erge il grandioso edificio del XVIII secolo, aperto da un alto porticato. Entrando, sul primo ballatoio dello scalone, in una nicchia era murata la statua di San Secondo (oggi conservata al Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola) di scuola Umbra del 1400. Nella sala consiliare si trovano una pala d'altare robbiana risalente al 1500, una Madonna col Bambino e i Santi Francesco e Ubaldo, tela di maniera del Barocci, oltre a numerosi quadri che ritraggono personalità locali. Da segnalare inoltre una tela dipinta dal pittore bolognese Giulio Cesare Procaccini raffigurante Bestabea al bagno. Teatro L'edificio si trova in via Angel dal Fuoco, soprannome di Angelo da Pergola, condottiero del 1400, cui è anche intitolato il teatro, del 1696, recentemente restaurato.

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