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Orciano di Pesaro : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diPesaro-Urbino.

Comuni

Comune di Orciano di Pesaro

Orciano di Pesaro : Informazioni turistiche

CENNI GEOGRAFICI
Orciano di Pesaro è un comune italiano di 2.205 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.Sorge sulla sommità di un colle spartiacque tra le valli Metauro e Cesano nell' entroterra fanese. Dista circa 45 km da Pesaro e pochi km dalla provincia di Ancona. Il territorio comunale è prevalentemente di natura collinare, compreso tra i 53 e i 288 metri sul livello del mare. Le frazioni si estendono in direzione Nord Ovest rispetto al centro del paese partendo da Rupoli, passando poi per Montebello fino ad arrivare a Schieppe situata nelle vicinanze della superstrada E78.
; CENNI STORICI
Dalle origini ai giorni nostri L'origine di Orciano è antichissima. Alcuni manoscritti affermano l'esistenza di un piccolo tempio dedicato a Giano risalente all'epoca romana. Lo storico Sebastiano Macci sostiene che Orciano venne edificato da un gruppo di Cartaginesi erranti, scampati alla sconfitta subita a opera dei Romani nella battaglia sul fiume Metauro, avvenuta nel 207a.C. Sulla storia di Orciano, non si hanno ricordi prima del VII secolo; da quell'epoca fino al secolo XVI Orciano, come tanti altri comuni del contado di Fano, fu travolto nelle terribili vicende che in quei tempi desolavano le nostre contrade. Nel 1339 Galeotto Malatesta, della Signoria di Rimini, entrò in possesso delle terre di Orciano e per il mantenimento delle sue truppe, gravò di ingenti tasse sui suoi abitanti che, esasperati, capeggiarono la ribellione di tutto il contado di Fano. Una volta repressa l'ira degli Orcianesi, con il feroce assalto e saccheggio del Castello, Galeotto Malatesta per guadagnarsi la benevolenza della popolazione elargì ad essa doni e onori e per sua cura nel 1348 eresse la Torre che domina il centro storico. L'altra Signoria che maggiormente caratterizzò la storia di Orciano, fu quella di Giovanni della Rovere, nipote di papa Sisto IV (Francesco Della Rovere). Investito della Signoria sul Vicariato di Mondavio nel 1474, fece costruire la Chiesa di Santa Maria Novella su progetto di Baccio Pontelli e l'arricchì con gli stucchi del Brandani e lo splendido portale che la tradizione vuole attribuito a Raffaello. Con la scomparsa della dinastia Roveresca nel 1631, Orciano assieme alle terre del Ducato di Urbino passarono a far parte dello Stato Pontificio, per poi confluire nel Regno Sabaudo. Orciano oggi Orciano si cala in un armonioso scenario di piccoli centri dell'entroterra, offrendo così al visitatore attento la possibilità di riscoprire i segni di un passato trascorso nella semplicità della vita contadina e dei piccoli borghi Un'antica semplicità che, nonostante il sopraggiungere della vita moderna, si è conservata nelle abitudini paesane, ricche di incontri e chiacchierate nei bar e lungo le strade, all'insegna della cordialità e della simpatia. Accanto alle testimonianze del passato, Orciano di Pesaro, offre al turista giorni di serenità e riposo a contatto con la natura. Infatti il paese è immerso nel tipico paesaggio marchigiano, fatto di dolci e verdeggianti colline che degradano verso l'azzurro mare Adriatico, ma dalle quali si raggiungono in fretta le località all'interno, fino alle montagne dell'Appennino Umbro-Tosco-Marchigiano. Riposo, vita all'aperto e divertimento sono possibili a Orciano grazie ad un ampio e attrezzato Centro Sportivo che sorge nella zona Pieve Canneti. Un'ottima Struttura Alberghiera assicura ai villeggianti un confortevole soggiorno. Per gli amanti della lettura il Comune dispone di una Biblioteca fornita di oltre 4.750 volumi, a carattere Storico, Letterario, Filosofico, di Narrativa Contemporanea e per Ragazzi. Per i lettori più esigenti, la Biblioteca offre Enciclopedie Tecnico-Scentifiche e raccolte di Riviste Letterarie. La Biblioteca Comunale è dedicata al Commendatore Quinto Bruno Bacchiocchi che promosse la nobile iniziativa donando più di 3.000 volumi, fu fondata nel 1986 e inaugurata ufficialmente il 9/1/1994. Il locale è dotato anche di una sala attigua per la lettura e rimane aperta tre giorni la settimana per un totale di 10 ore. Orcianesi illustri Salvatore Betti (1792-1882) Letterato classicista, presidente della Ponteficia Accademia Romana, amico del Perticari, scrisse il saggio "Il Tambroni, ossia dei Classici e dei Romantici" (1826) e le "Memorie istoriche degli uomini illustri di Orciano". Galvano Galvani Militare al servizio dei Della Rovere scrisse "Il Castellano. Avvertimenti et ordini che convegono ad un Castellano...". Cosimo Betti (1727 - 1814) Autore del poema "La consumazione del secolo" (1793). Giò Pomodoro (1930) Scultore e orafo insieme al fratello Arnaldo. E' una delle massime espressioni della scultura moderna italiana, rinomato in tutto il mondo per le proprie sculture marmoree e bronzee.
; DA VISITARE
Le frazioni di Orciano Rupoli, Schieppe e Montebello Fanno parte del territorio di Orciano le frazioni di Rupoli, Schieppe e Montebello. Il nome di quest'ultima località potrebbe essere una chiara traccia: "Mons belli", cioè "Monte della Guerra".Infatti il grande storico Tito Livio identifica con Montebello la collina in cui è avvenuta la Battaglia del Metauro nel 207 a.C. fra i Cartaginesi e i Romani. Ma poiché non esistono fonti certe sull'esatta ubicazione della battaglia, tante sono le ipotesi l'una diversa dall'altra avanzate da studiosi competenti. Montebello, che dista 5 Km dal capoluogo, merita inoltre un particolare cenno storico perchè vi si trova un Castello che, seppur mal ridotto e mutilato di un piano, conserva ancora oggi i segni del passato splendore, sia per la robustezza della mole imponente, sia per i fregi in stucco dello scultore Federico Brandani che per gli affreschi e le decorazioni del pittore Taddeo Zuccari. Il castello fu fatto costruire da Guidubaldo II Della Rovere, Duca di Urbino, il cui nonno Giovanni Della Rovere fece costruire la Rocca di Mondavio. Il Lazzari asserisce che detto castello, una volta denominato palazzo, fu fatto costruire per farne dono fin dal 1545, da parte di Guidubaldo II Della Rovere, al suo fidato consigliere e conte Giulio Stati, al quale aveva già donato in feudo, sempre nel 1545, le colline di Montebello. Alla morte di Guidubaldo II Della Rovere, avvenuta nel 1572, il castello passò sotto il dominio del figlio di Francesco Maria II Della Rovere che fu l'ultimo Duca di Urbino. In questo castello dimorò, tolto il breve periodo trascorso a Mondavio, sua sorella Lavinia Feltria Della Rovere, marchesa del Vasto, che fu una delle personalità di spicco nella cultura del Rinascimento. Con la permanenza di questa nobil donna, il castello di Montebello, dopo il grande palazzo di Urbino, divenne un secondo centro irradiatore di cultura, perchè Lavinia aveva allacciato una fitta corrispondenza con le corti di tutta Italia. Il culto a S. Anna a Montebello è antichissimo, già nel 1400 esisteva il Tempietto ottagonale, a mattone scoperto, ampio e molto elegante dedicato appunto alla nonna di Gesù. Anche la marchesa Lavinia della Rovere morta nel castello di Montebello il 7 giugno 1632, si fece seppellire in un primo momento in questoTempietto votivo, sicuramente collegato anche con un'uscita sotterranea al castello antestante. S.Anna viene invocata come la protetrice delle partorienti e dei parti difficili., inoltre ogni Chiesa antica ha almeno una statua o un dipinto dedicato a Lei. La tradizione vuole che quando una donna per l'incerta medicina di allora avesse dificoltà nel parto, il marito si rechi in questa cappellina ad invocare la Santa e spesso, con gesto eroico di fede, suoni con i propri denti tre tocchi della grossa campana che sovrasta il Tempietto (Campanon de S. Anna). Montebello vive oggi nella tranquillità del verde che lo circonda e conserva nel tempo le sue tradizioni come la festa della patrona Sant'Anna che si svolge il 26 luglio di ogni anno. In questo girno la Chiesa e il Paese sono illuminati a festa, le campane richiamano i pellegrini e la Chiesa è un tripudio di candeline: ognuna con una storia diversa di ringraziamento, di supplica, di speranza. La Festa è un momento importante per la vita omunitaria, essa rappresenta una pausa nella dura vita quotidiana ed è considerata la più importante anche dalle popolazioni vicine. Un fantastico spettacolo di fuochi d'artificio conclude questa splendida giornata di festa. Le bellezze di interesse storico-artistico di Orciano Santa Maria Novella Eretta nel 1492, su disegno dell'architetto Baccio Pontelli, Santa Maria Novella è una delle più belle costruzioni rinascimentali delle Marche. L'ingresso della chiesa è incorniciato e impreziosito da uno stupendo Portale in pietra scolpita in basso rilievo. La tradizione popolare vuole in Raffaello di Urbino il progettista, o quanto meno l'ispiratore. La Torre Malatestiana Fu fatta costruire da Galeotto Malatesta nel 1348 a guardia e osservatorio contro gli animosi orcianesi tornati alla ribalta nella capeggiata ribellione di tutto il contado di Fano. Riportata a nuova foggia dall'architetto fiorentino Baccio Pontelli nel 1492, fa corpo con la bella chiesa di Santa Maria Novella ed è unica del genere in Italia. Il Blasone Fissato al muro dell'ingresso alla torre campanaria, si può ammirare uno stemma "Inquartato" scolpito in pietra arenaria. E' attribuito al Duca di Urbino Francesco Maria I Della Rovere nominato Prefetto di Roma dal papa Alessandro VI . Lo Stemma Dei Signori Della Rovere Un periodo di tranquillità Orciano lo visse con il Principe Giovanni della Rovere e ciò lo dimostra lo stemma in pietra arenaria sclopito a sua memoria con un suo famoso motto: "Io Dux" che significa: "Io = Giovanni, Dux = Duca di Sora (località del Lazio)".

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