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Comune di Monteciccardo
Monteciccardo : Informazioni turistiche
CENNI GEOGRAFICI
Monteciccardo è un comune italiano di 1.682 abitantdella provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.Monteciccardo è un piccolo comune situato sulle pendici delle colline pesaresi, immerso nel verde, distante circa 10 Km dal mare e 20 km da Urbino. Il territorio comunale si estende su una superficie di 2587 ettari, di cui il 70% è rappresentato da superficie agricola; i boschi con 391 ettari, occupano ben il 15% dell'intera area. Il paesaggio è costituito da rilievi collinari dalle delicate ondulazioni nell'area rivolta al Rio dei Mariani, che diventano, nella restante parte del territorio, sempre più accidentati e scoscesi. L'altitudine varia dai m. 61, lungo il Torrente Arzilla che segna con il suo andamento meandriforme il confine con Mombaroccio, ai 384 metri del Capoluogo, i 396 di Monte Santa Maria, i 443 di Montegaudio e i 511 metri di Monte Albullo. Il reticolo viario principale è la strada provinciale 26 che da Sant'Angelo in Lizzola giunge a Mombaroccio dopo aver attraversato il capoluogo, segnalata dal Piano Paesistico Ambientale Regionale come "percorso panoramico". Il Comune, che ha una popolazione complessiva di 1714 abitanti al 31.12.2009, è suddiviso in diverse frazioni: il Capoluogo, Villa Ugolini, Montegaudio, Monte Santa Maria e Villa Betti, che ha subito negli ultimi anni una notevole espansione e con i suoi 758 abitanti, risulta attualmente la località più popolata. Dal 2000 Monteciccardo è parte, insieme a Colbordolo, Montelabbate, Sant'Angelo in Lizzola e Tavullia, dell'Unione dei Comuni Pian del Bruscolo, un ente costituito allo scopo di gestire in forma associata una parte dei servizi comunali, consentendo di migliorarne la qualità.
; CENNI STORICI
Le prime notizie relative al castello di Monteciccardo risalgono al 1283 e parlano di un "Castrum Monti Sicardi". La denominazione deriverebbe, secondo alcuni, dal greco sykon (fico), secondo altri dal nome di uno sconosciuto personaggio franco o longobardo stabilitosi nel luogo. Padre Antonio Ridolfi parla, facendo riferimento allo stemma del Comune, di un toponimo derivato da Monte Tricardo (tre monti o tre cardi), ma sta di fatto che l'origine del nome risulta poco chiara. Il Castello fu governato dalle dinastie che si succedettero a Pesaro e all'estinzione della casata dei Della Rovere, divenne proprietà dello Stato Pontificio. Dell'antico castello restano il Torrione e parte delle mura, ma il suo splendore lo possiamo immaginare dagli acquarelli di Francesco Minguzzi e dai disegni di Romolo Liverani. Per poter raccontare la storia di Monteciccardo e del suo territorio ci si deve riferire a tre realtà, infatti, dopo il periodo della rivoluzione francese si ergevano nel territorio tre castelli: il castello di Monteciccardo, di Montegaudio e quello di Monte Santa Maria, ciascuno con la propria autonomia amministrativa. Con la sconfitta delle truppe Napoleoniche e dopo diverse vicissitudini i tre castelli furono aggregati e Monteciccardo diventò il Comune principale. Durante la seconda guerra mondiale a causa del passaggio del fronte e delle operazioni militari legate alla linea Gotica ha subito ingenti danni.
; DA VISITARE
Tra i monumenti degni di rilievo c'è la Chiesa di San Sebastiano, di antichissima origine (1300), ristrutturata nel '700 con la facciata rivolta ad ovest, venne distrutta nell'agosto del 1944 e venne quindi riedificata con l'originario orientamento della facciata ad est, verso il paese. Sull'altare maggiore vi è una preziosa tela cinquecentesca di Bartolomeo Gentile da Urbino. Appena fuori dal paese, lungo la strada che va verso il torrente Arzilla sorge il Conventino dei Servi di Maria, costruzione iniziata nel 1517 a seguito di un lascito testamentario del Maestro Bernardino Fabbri da Monteciccardo e protattasi con successivi ampliamenti ed interventi fino al 1798. Il Conventino di recente restaurato, è un complesso architettonico conservatosi inalterato nel tempo, nella struttura e nella destinazione d'uso; qui rimangono le testimonianze del lavoro degli artigiani scalpellini, pittori, orafi, che operarono nella provincia. Attualmente è sede del Museo d'Arte Moderna Borderline e della direzione artistica dell'Accademia di Montegraal, nonché luogo di mostre e di varie manifestazioni culturali. Nel chiostro o in una sala al piano superiore, dominata da un antico caminetto, vengono celebrati i matrimoni civili. Annessa al Conventino la chiesa di Santa Maria delle Grazie, ove vengono organizzati concerti e rappresentazioni. Montegaudio, è un bel luogo panoramico che spazia dall'Adriatico, alla Romagna, al Montefeltro. Le mura ed il castello furono smantellati tra la seconda metà dell'ottocento ed i primi del novecento; restano solo la Torre, con la campana fatta fondere nel 1507 da Giovanni Sforza con impresso il motto " Mars Virgilia ", che sta ad indicare come questo castello non avesse compiti di difesa, ma di vedetta, e la chiesa di San Michele Arcangelo, antica pieve con un singolare campanile a vela; all'interno pregevoli stucchi del 1600, quadri del 1400 e del 1600, arredi e vesti sacre. Il leggio è opera di Gabriele Giorgi, artista contemporaneo originario di Monteciccardo. Nelle vicinanze, all'interno di una piccola edicola, è conservata una tela del '400 che raffigura la Madonna della Neve. Del castello di Monte Santa Maria restano intatte le mura castellane sul lato est e le case del borgo; la chiesa di Sant'Agata, che è stata ricostruita dopo il terremoto del 1930, conserva al suo interno pale d'altare del XVII secolo. Incantevole il panorama che si gode dalle mura: lo sguardo spazia dalla costa ai monti sibillini; il dieci agosto di ogni anno è sede della festa " Calici di stelle ", in quanto luogo ideale per osservare le stelle cadenti. Da citare ancora la chiesetta di San Giacomo a un chilometro da Monteciccardo, la chiesa di Villa Ugolini costruita negli anni cinquanta con pietra bianca del Furlo, di architettura postmoderna e contornata da un parco di pini e allori, la chiesa di Villa Betti, piccolo edificio rurale di bellissima armonia. Sulla strada fra il Convento e Sant'Angelo in Lizzola incontriamo Villa Monti pregevole architettura costruita nel'700 e perfettamente restaurata, a lato della quale vi è una cappella privata. A ridosso di Monteciccardo, troviamo i resti di Villa Perticari inserita all'interno del bosco storico della famiglia; l'attuale assetto del parco risale ai primi anni del 1800 e si deve alla volontà di Maria Ubaldini Perticari che trasformò l'antica formazione boschiva, migliorandola ed inserendovi le essenze di moda all'epoca. Nonostante la pendenza delle superfici, all'interno del bosco venne ricavata una viabilità interamente percorribile da carrozze. Nel secolo dell'"Arcadia", durante il quale ebbe avvio la sistemazione del bosco-parco così come oggi ne abbiamo traccia, la "intellighenzia" pesarese conveniva qui a declamare versi e recitare poemi, secondo il costume dell'epoca, accolta dall'ospitalità del conte Giulio Perticari, letterato di fama nazionale e dalla moglie Costanza Monti, figlia di quel Vincenzo Monti traduttore dell'Iliade. Fra gli uomini illustri che hanno frequentato questa struttura troviamo il Rossini, il Monti e Giacomo Leopardi, che si racconta si ritirasse a pensare su un tavolato posto all'incrocio dei rami di un antico cipresso, da cui si domina l'Adriatico da Ravenna al Conero. Tuttora nel bosco, durante la stagione estiva, vengono organizzate diverse manifestazioni culturali. All'ingresso del paese si trova Villa Mancini, di pregevole fattura, la cui particolarità è quella di avere stanze con i soffitti diversi uno dall'altro.Infine, importante testimonianza del passato, sono i vecchi mulini ad acqua che è possibile incontrare risalendo il torrente Arzilla.
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