Comuni
Comune di Mondavio
Mondavio : Informazioni turistiche
CENNI GEOGRAFICI
Mondavio è un comune italiano di 4.025 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.Il comune di Mondavio sorge su di un colle, a circa 20 km dal mare adriatico, da cui si può benissimo vedere il monte Catria ed il Nerone. Il paese si trova tra due fiumi marchigiani, alla sinistra del Metauro ed a destra del Cesano, al centro delle rispettive vallate. Fa parte della comunità Montana del Metauro. Vicino al fiume Cesano, in posizione pianeggiante, sono presenti le frazioni di San Michele al Fiume e San Filippo sul Cesano, mentre le frazioni di Sant'Andrea di Suasa e di Cavallara si trovano in collina.
; CENNI STORICI
Il nome di Mondavio si riscontra per la prima volta in un documento del 1178 e successivamente in un registro vaticano del 1289. L'abitato è quindi preesiste al probabile passaggio di San Francesco sul luogo donatogli dalla famiglia Ricci per costruirvi un convento. Il Santo in quella occasione si sarebbe compiaciuto per l'amenità del luogo e la varietà degli uccelli. E da quelle espressioni derivò la denominazione Mons Avium come "Monte degli Uccelli" (oggi c'è una colomba nello stemma comunale). Essendo questa una della tante spiegazioni dell'origine del toponimo, possiamo considerare incerto il vero significato di "Mondavio". Capoluogo di Vicariato con giurisdizione su ventiquattro castelli, conobbe diversi domini, tra cui quello dei Malatesta, di Alessandro Piccolomini, di Giovanni della Rovere, di Lorenzo de' Medici e della città di Fano. Nel 1442 varcò trionfalmente le mura del paese Sigismondo Malatesta, cui la moglie Polissena Sforza portò in dote il Vicariato, sottratto alla Chiesa da suo padre Francesco in un periodo di gravi disordini. Nel 1462 il territorio è scenario della storica battaglia, tra Sigismondo Pandolfo Malatesta e Federico da Montefeltro che militava nelle file della Chiesa (papa Pio II) contro i Malatesta. Con la fine della signoria dei Malatesta, il Vicariato di Mondavio tornò al dominio diretto della Chiesa come Fano e Senigallia. Verso la fine del 1463 il vicariato con Senigallia e Montemarciano venne infeudato al nipote del papa Pio II, Antonio Piccolomini, ma la signoria ebbe breve durata poiché Pio II morì nell'agosto del 1464 e Mondavio, Senigallia, San Costanzo e Mondolfo, con altri castelli si ribellarono al Piccolomini e si sottomisero al governatore di Fano, il vescovo di Perugia, Giacomo Vannucci da Cortona. La salita al soglio pontificio di Sisto IV Della Rovere nel 1471 inaugurò una politica di nepotismo che avrà grandi conseguenze nel territorio. Nel 1473 il papa decorò Federico da Montefeltro con il titolo di Duca e questi accettò di imparentarsi con i Della Rovere dando in sposa sua figlia Giovanna al nipote del papa Giovanni Della Rovere (+1502). Il matrimonio avvenne nell'ottobre del 1474 e dopo pochi giorni Giovanni fu investito della città di Senigallia, del vicariato di Mondavio e di altre terre. Giovanni soggiornò per qualche tempo a Mondavio e diede l'incarico al geniale architetto Francesco di Giorgio Martini di costruirvi la rocca (eretta tra il 1482 e il 1492), che in tutti questi secoli non ha mai subito alcun assedio né ha mai sparato un colpo dai suoi cannoni. Il figlio di Giovanni, Francesco Maria, forse nato proprio a Mondavio, nel 1503 successe allo zio Guidobaldo nel Ducato di Urbino e vi incorporò anche il Vicariato di Mondavio. Durante il governo dei Della Rovere, il Vicariato visse un periodo di pace, prosperità e progresso di circa centotrenta anni, fu questo il periodo di grandi feste popolari. Nel 1631, con l'estinzione della dinastia dei Della Rovere, Ducato e Vicariato di Mondavio ritornano nella giurisdizione della Santa Sede.
; DA VISITARE
Il comune di Mondavio è stato insignito da luglio 2003 del riconoscimento della Bandiera Arancione, marchio di qualità turistico ambientale per l'entroterra, del Touring Club Italiano. Rocca roveresca La rocca di Mondavio, risalente probabilmente 1482-1492, fu commissionata da Giovanni della Rovere, insieme ad altre rocche del ducato, all'architetto Francesco di Giorgio Martini. Non avendo mai subito attacchi è ancora in ottimo stato. Il mastio ad otto facce domina la maestosa fortezza e si collega ad un camminamento, protetto da un torrioncino, che porta ad una massiccia torre semi-circolare, unita con un ponte al rivellino d'ingresso. Il progetto originale prevedeva verso ovest un ulteriore torrione rotondeggiante che non fu mai realizzato. Le sale interne conservano ancora, per la maggior parte, la pianta originale e sono attualmente utilizzati come spazi espositivi e museali, tra cui un'importante armeria. Ex convento dei Cappuccini Costruito nel 1578 dai frati cappuccini, si trova a circa a 800 m dal capoluogo su poggio ameno sulla via per l'abitato di Orciano di Pesaro. La Chiesa e il Convento recuperati e ristrutturati sono utilizzati come complesso ricettivo per convegni e congressi. I beni artistici che erano qui presenti sono custoditi nel Museo Civico di Mondavio. Chiesa di San Francesco Trasformata più volte nel tempo dal 1292 sino all'attuale configurazione del 1700, ha un'architettura semplice e maestosa all'esterno e all'interno, con tracce di barocco. La facciata è al rustico di cotto rosso antico, con contrafforti ai lati; singolare è il campanile affusolato a forma di pannocchia. All'interno si ammirano quadri dei fratelli Persiutti di Fano. Palazzo municipale Coevo al convento francescano, conserva nella Sala Consiliare la preziosa pala della Madonna con Bambino di Carlo da Camerino del 1385, e al soffitto ha gli stemmi di Mondavio e dei dodici comuni del mandamento, creato nel 1860. Collegiata dei Santi Pietro e Paterniano L'edificio risale al 1300. È stata poi ristrutturata nel 1563 su disegno dell'architetto Bartolomeo Genga; l'ultimo ampliamento è del XVIII secolo, con l'inglobamento nell'abside del torrione presso la Porta San Pietro. « ... Avendo poi fatto alDuca, che disiderava di fare un porto di mare a Pesero, un model- lo bellissimo, fu portato a Vinezia in casa il conte Giovan Iacomo Leonardi, allora ambasciadore in quel luogo del Duca, acciò fusse veduto da molti della professione, che si riducevano spesso con altri begl'ingegni a disputare e far discorsi sopra diverse cose in casa il detto conte, che fu veramente uomo rarissimo. Quivi dunque essen- do veduto il detto modello et uditi i bei discorsi del Genga, fu da tutti senza contrasto tenuto il modello artifizioso e bello, et il maestro che l'aveva fatto di rarissimo ingegno. Ma tornato a Pesero, non fu messo il modello altrimenti in opera, perché nuove occasioni di molta importanza levarono quel pensiero al Duca. Fece in quel tempo il Genga il disegno della chiesa di Monte l'Abbate e quello della chiesa di S. Piero in Mondavio, che fu condotta a fine da don Pier Antonio Genga in modo che, per cosa piccola, non credo si possa veder meglio... » (Giorgio Vasari, Le vite, Vol.V Pag.355) Chiesa di Santa Maria della Quercia La chiesa contiene interessanti affreschi del XVI secolo attribuibili ai pittori Presutti di Fano. Teatro Apollo Il teatro fu costruito alla fine del XVIII secolo all'interno della quattrocentesca chiesa di San Filippo Neri e radicalmente ampliato nel 1887. Non si conoscono i nomi degli architetti che progettarono e rinnovarono l'edificio. La pianta ad U ed i primi due ordini di palchi sono del progetto originale, mentre sono stati aggiunti nell'Ottocento il terzo ordine di palchi e la volta, quest'ultima decorata con una trama a merletto su toni di azzurro intenso con una corona di festoni e putti posti attorno ad un medaglione centrale in cui è rappresentato Apollo mentre suona la cetra. Decorazioni a festoni e arabeschi ricoprono anche i parapetti a fascia dei tre ordini di palchi e il boccascena è delimitato da paraste in stile ionico. Castello di Sant'Andrea di Suasa Piccolo borgo con cinta muraria medioevale a 9 km dal capoluogo, in ottima posizione collinare. Di antica origine benedettina collegata all'Abbazia di San Lorenzo in Campo fece parte anche del vicariato di Mondavio oltre ad essere stato comune fino al 1869. Musei Museo di rievocazione storica . Il museo di rievocazione storica di Mondavio (PU) è stato istituito nel 1966 dal professore Stefano Mascarucci in collaborazione con l'allora amministrazione comunale e associazione Proloco. Lo spazio espositivo si articola su quattro dei cinque piani del mastio della rocca roveresca mentre il piano superiore (il quinto) ospita un'armeria con pezzi di artiglieria, armature e armi bianche, tra i quali alcune rarità. Il museo ripropone scene di vita rinascimentale ricostruite con dovizia di cura attraverso manichini in gesso abbigliati con costumi dell'epoca. Le scene più importanti sono: il banchetto, la sala della tortura, il forno, la stalla con i cavalli. Parco delle macchine da guerra Nel fossato della rocca è stato allestito dal 2000 su progetto dell'architetto Massimo Buratti il parco di "macchine da guerra" di Francesco di Giorgio Martini. « ...Fu Francesco grandissimo ingegneri, e mas- simamente di machine da guerra, come mostrò in un fregio che di- pinse di sua mano nel detto palazzo d'Urbino, il qual è tutto pieno di simili cose rare appartenenti alla guerra. Disegnò anco alcuni libri tutti pieni di così fatti instrumenti, il miglior de' quali ha il signor duca Cosimo de' Medici fra le sue cose più care. Fu il medesimo tanto curioso in cercar d'intender le machine et instrumenti bellici degl'antichi,... » (Giorgio Vasari, Le Vite, Vol.III Pag.384-385) Unico nel suo genere il parco comprende fedeli ricostruzioni in dimensione reale di catapulte, trabucchi, bombarde e altre macchine da assedio, tutte tratte ed elaborate dai disegni originali dell'architetto senese (Codice magliabechiano II.I.141). Le macchine in legno sono state riscostruite e fabbricate con tecniche di lavorazione ad ascia rendendo l'aspetto simile a quello che potevano avere le originali. Museo civico e pinacoteca Il museo è situato all'interno del chiostro francescano e conserva interessanti dipinti, un tempo nella chiesa e convento dei Cappuccini, e preziosi volumi dell'antica libraria dei Cappuccini. Pregevole un tabernacolo ligneo scolpito e intarsiato opera degli stessi frati.
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