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Comune di Gradara
Gradara : Informazioni turistiche
CENNI GEOGRAFICI
Gradara (Gradèra in dialetto pesarese) è un comune italiano di 4.534 abitanti[1] della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.È situato nell'entroterra della riviera marchigiano-romagnola; poco distante dal mare e con un piacevole paesaggio collinare che le fa da sfondo ed è conosciuto per la sua storica Rocca malatestiana e il suo borgo fortificato che rappresentano una delle architetture medioevali meglio conservate d'Italia.
; CENNI STORICI
La Rocca di Gradara e il suo Borgo Fortificato rappresentano una delle strutture medioevali meglio conservate d'Italia e le due cinte murarie che proteggono la Fortezza, la più esterna delle quali si estende per quasi 800 metri, la rendono anche una delle più imponenti. Il Castello sorge su una collina a 142 metri sul livello del mare e il mastio, il torrione principale, si innalza per 30 metri, dominando l'intera vallata. La fortunata posizione di Gradara la rende, fin dai tempi antichi, un crocevia di traffici e genti: durante il medioevo la Fortezza è stata uno dei principali teatri degli scontri tra le milizie dello Stato Pontificio e le turbolente Casate marchigiane e romagnole, mentre ai nostri giorni, grazie alla vicinanza dal mare, si trova subito nell'entroterra di una delle principali mete turistiche dell'Italia, la Riviera Marchigiano-Romagnola. La Storia Il mastio è stato costruito attorno al 1150 dalla potente famiglia dei De Griffo, ma furono i Malatesti a costruire la Fortezza e le due cinte di mura tra il XIII ed il XIV secolo e dare a Gradara l'aspetto attuale. Il dominio dei Malatesti su Gradara finì nel 1463 quando Federico da Montefeltro espugnò la Rocca al comando delle milizie papali. Il Papa affida in vicariato Gradara agli Sforza di Pesaro, fedeli alleati della Chiesa. Da questo momento Gradara passerà di mano diverse volte, ed alcune tra le più importanti casate della penisola si contenderanno il suo possesso: i Borgia, i Della Rovere, i Medici, confermando il suo ruolo di teatro importante degli scontri di potere nei tumultuosi territori pontifici situati nelle attuali Marche e Romagna. L'ottimo stato di conservazione della Rocca lo si deve all'ing. Umberto Zanvettori che, attorno al 1920, compie un importante opera di restauro, investendo tutte le sue risorse per riportare la Fortezza alla sua antica bellezza. La leggenda Amor, ch'al cor gentile ratto s'apprende, prese costui della bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. Amor, ch'ha nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. I versi danteschi, commoventi e così carichi di passione, descrivono in modo superbo l'ardore amoroso e la tragedia dei due giovani amanti ferocemente uccisi, che la tradizione vuole abbia avuto come teatro il Castello di Gradara. Francesca da Polenta, figlia di Guido Minore, signore di Ravenna, sposò nel 1275 il figlio di Malatesta da Verucchio, signore di Gradara, Giovanni detto "Lo zoppo" o Giangiotto, in conformità con lo spietato gioco delle alleanze matrimoniali. Giangiotto era in quegli anni podestà di Pesaro e una legge dell'epoca proibiva al magistrato di portare con sé nella città amministrata la sua famiglia. Francesca, dunque, molto probabilmente risiedeva a Gradara, sia per la vicinanza con Pesaro, una mezz'ora di cavallo, sia perché era una delle fortezze malatestiane più belle e sicure. Francesca, "donna di singolare grazia, e d'infinita beltàde", era spesso sola per le prolungate assenze del marito e doveva senz'altro gradire le visite del bel Paolo, fratello di Giangiotto. Un giorno, però, i due giovani s'imbatterono in una lettura che segnerà il loro destino, la storia di Lancillotto e Ginevra: trasportati dalla passione dei due amanti letterari, Paolo e Francesca non riuscirono a trattenere il loro desiderio, e Paolo finalmente.la bocca mi baciò tutto tremante.Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:quel giorno più non vi leggemmo avante.I due amanti vennero sorpresi da Giangiotto che li trafisse entrambi con la spada. Dante collocherà Paolo e Francesca nel girone dei lussuriosi, condannandoli alla dannazione eterna ma anche all'eterna commemorazione, elevandoli a simboli dell'amore puro ed incondizionato.
; DA VISITARE
Gradara è caratterizzata dalla sua Rocca, che è racchiusa in un'ampia e alta cortina di mura medievali. Appena varcata la parta di accesso al borgo, la cittadina si mostra ai nostri oggi in tutta la sua bellezza, con le viuzze acciottolate e i palazzotti medievali che fanno da cornice alla maestosa fabbrica della Rocca. L'edificio più imponente e spettacolare di Gradara è senza dubbio la Rocca, eretta nel XII secolo dai Malatesta. In seguito subì numerosi rifacimenti ed ampliamenti che la portarono ad assumere l'attuale conformazione. Al suo interno sono visitabili molteplici ambienti, e in uno di questi la tradizione narra si sia consumata la tragedia di Paolo e Francesca, che è stata resa immortale dalle pagine della Divina Commedia di Dante Alighieri. Camminamenti di ronda Tratto di cinta muraria del XIV sec. che circonda il borgo da cui si gode una bella veduta panoramica. Museo Storico Allestimento di strumenti di tortura e armi medievali, attrezzatura della civiltà contadina e grotte del IV / V sec Sito web del Museo storico Vai alla pagina sul Museo Storico Chiesa di San Giovanni Risale al XIV sec. All'interno crocefisso del XV sec. Giardino degli Ulivi di via Capppuccini Olivi secolari che crescono in questo particolare giardino sono da alcuni anni oggeto di studio del CNR, per identificare il ceppo originario della specie.
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