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Fano : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diPesaro-Urbino.

Comuni

Comune di Fano

Fano : Informazioni turistiche

CENNI GEOGRAFICI
Fano è un comune italiano della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche. La città, famosa per il suo carnevale, il più antico d'Italia, conta 63.922 abitanti, ed è quindi la terza città per popolazione nella regione Marche, dopo Ancona e Pesaro.Fano è circondata a nord-ovest dalle colline che degradano dolcemente in prossimità del torrente Arzilla. La città risulta, seppur lievemente, sopraelevata rispetto al livello del mare (Arco di Augusto altitudine 17 m [6]). Il litorale si suddivide in Lido e Sassonia, entrambi con coste basse e sabbiose. A sud è presente la cosiddetta "Piana del Metauro", una delle poche aree pianeggianti delle Marche, che si espande anche all'interno per alcuni kilometri. La costa meridionale si suddivide in Torrette, Ponte Sasso e Metaurilia, quest'ultima fondata dopo un'opera di bonifica del territorio nel 1938, arrivando a comprendere anche parte dell'abitato di Marotta.
; CENNI STORICI
Di antica origine umbra, divenne poi possedimento romano, conosciuta come Fanum Fortunae, nome che rimanda al "Tempio della Fortuna", probabilmente eretto a testimonianza della battaglia del Metauro: era l'anno 207 a.C. e le legioni romane sbaragliarono l'esercito del generale cartaginese Asdrubale, uccidendone il condottiero che, dopo aver varcato le Alpi con gli elefanti da guerra, intendeva ricongiungersi al fratello Annibale. La città di Fano conobbe un notevole sviluppo durante il dominio romano grazie alla sua posizione strategica sulla via che congiungeva la valle del Tevere alla Gallia Cisalpina. Nel 49 a.C. Gaio Giulio Cesare la conquistò assieme a Pesaro, dando così inizio alla Guerra Civile contro l'antagonista Pompeo. Solo successivamente Cesare Ottaviano Augusto dota l'insediamento di mura di cinta (ancora parzialmente visibili), elevando l'insediamento allo stato di colonia romana col nome di Colonia Julia Fanestris. Alcuni secoli dopo, nel 271 d.C., si svolse nei suoi pressi la Battaglia di Fano che segnò la fine del tentativo degli Alemanni di raggiungere Roma, sconfitti dall'imperatore Aureliano. Durante la Guerra gotica del VI secolo, a causa alla sua posizione nei collegamenti tra nord e sud Italia, venne assediata e devastata dagli Ostrogoti di Vitige (538) e poco tempo dopo ricostruita dall'esercito bizantino di Belisario e Narsete. Successivamente entrò a far parte della Pentapoli marittima (Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona) di cui era a capo. Subì successivamente l'occupazione dei Longobardi e dei Franchi, fino a quando Ottone III non la donò a papa Silvestro II. Nel XIII secolo Fano si costituì comune; nel secolo successivo fu per un breve periodo sotto il dominio estense, dopo di che fu dilaniata dalla lotta intestina tra due famiglie: i del Cassero e i da Carignano. Alla fine del XII secolo la città passò sotto il dominio Malatesta di Rimini, grazie ad un complotto ordito da quest'ultimi contro le due famiglie rivali. La famiglia Malatesta rimase al potere nella città fino al 1463, quando Sigismondo Malatesta dovette lasciare Fano al duca di Urbino Federico da Montefeltro dopo un lungo assedio, nel corso del quale fu danneggiato l'Arco d'Augusto, simbolo della città. La popolazione si rifiutò di entrare a far parte del Ducato di Urbino e perciò divenne vicariato ecclesiastico. Durante l'occupazione napoleonica dello Stato Pontificio fu saccheggiata e gravemente bombardata dall'esercito del Bonaparte. Partecipò attivamente ai moti risorgimentali con la creazione di governi provvisori. Durante la prima guerra mondiale (1915-1918) subì numerosi bombardamenti navali austriaci ed anche nella seconda guerra mondiale (1940-1945) trovandosi sulla Linea Gotica subì numerose incursioni aeree alleate miranti alla distruzione dei suoi ponti ferroviari e stradali e, da parte dell'esercito tedesco in ritirata, la distruzione di quasi tutti i suoi campanili (tranne quelli di S. Francesco di Paola e di San Marco), della torre civica, del mastio della rocca malatestiana e del suo porto peschereccio, ritenuti dal nemico infrastrutture sensibili da non lasciare nelle mani degli alleati.
; DA VISITARE
Fanum Fortunae era sicuramente, in epoca romana, un importante centro sacro, infatti la città mostra nel suo nome (Fanum) un chiaro riferimento ad un'area sacra o tempio dedicato al culto della dea Fortuna. Sin dal 80-70 a.C. è da considerarsi certa la presenza romana in Fano. Il culmine della presenza romana si ha nel periodo imperiale augusteo ed infatti risalgono a quell'epoca un gran numero di monumenti. Arco di Augusto L'arco d'Augusto, da sempre simbolo della città di Fano, fu in epoca romana la principale porta d'accesso alla Colonia Julia Fanestris, dedotta dall'imperatore Augusto Fanum Fortunae (tempio dedicato alla Dea Fortuna). È presumibile che nella Fanum Fortunae esistessero almeno altre due porte: una posta a sud e l'altra, prossima al mare, all'estremità est del decumano massimo. Costruito sul punto in cui la via Flaminia s'innesta nel decumano massimo della città, il monumento si data, tramite l'iscrizione del fregio, al 9 d.C. (LA) « IMP. CESAR DIVI F. AVGVSTVS PONTIFEX MAXIMVX COS. XIII TRIBVNICIA POTESTATE XXXII IMP. XXVI PATER PATRIAE MVRVM DEDIT » (IT) « L'Imperatore Cesare Augusto figlio del divo Giulio Cesare, Pontefice massimo, Console XIII volte, Tribuno XXXII volte, Imperatore XXVI volte, Padre della Patria edificò le mura » Questa è l'iscrizione ricavata a grandi caratteri scolpiti nella pietra, in cui probabilmente alloggiavano lettere in bronzo. Realizzata esternamente in blocchi squadrati di pietra d'Istria, l'Arco si articola in due fornici laterali minori e un fornice centrale maggiore: la chiave di volta di quest'ultimo e decorata con una rappresentazione d'animale oggi non più riconoscibile. Il corpo base, ancora ben conservato, sosteneva una seconda struttura, ormai andata perduta, che ne costituiva l'attico costituito da un porticato in cui si aprivano sette finestre arcuate separate da otto semicolonne. Da notare che, nonostante il nome con cui è conosciuto, tecnicamente non si tratta di un "Arco", ma di una "Porta". Mura Volute dall'imperatore Augusto nel grandioso progetto di monumentalizzazione della città e completate nel 9 d.C., le mura si conservano ancora oggi per circa i due terzi del circuito originario. La cinta si dirige a nord-ovest dalla porta di Augusto fino a raggiungere la quattrocentesca Rocca Malatestiana. La cortina muraria e realizzata in conci di pietra arenaria disposti a filari orizzontali (opus vittatum) con un riempimento interno di malta e scaglie di lavorazione ed e intervallata a spazi regolari da otto torri cilindriche, in origine dodici. Porta della Mandria Circa a metà delle mura romane si apre una porta minore di accesso alla città detta porta della Mandria dato che nel passato vi pascolavano le greggi. Aveva la funzione di consentire alla Flaminia di uscire dalla città per dirigersi a nord e raggiungere Pisaurum. Cardo e Decumano Nella pianta attuale della città di Fano e ancora evidente: il decumanus maximus (attuale via Arco d'Augusto), prosecuzione urbana della strada consolare Flaminia, ed il cardus maximus ad esso perpendicolare, rintracciabile in parte tra l'attuale Corso Matteotti e la parallela via Nolfi. All'incontro di questi assi stradali si troverebbe il foro. Ai due assi stradali principali si affiancano, a distanze regolari, decumani e cardini minori. Flaminia Fu voluta dal Console Flaminio, da cui prende il nome, e resa stabile attorno al 223 a.C. Congiunge Roma a Rimini e probabilmente segue per lunghi tratti antiche strade protostoriche umbre. Solo i punti del tragitto più "difficili" venivano lastricati, mentre gli altri erano brecciati. A Fano la Flaminia entrava in città dall'Arco di Augusto e giunta in centro ripartiva per Rimini uscendo dalla Porta della Mandria (dietro il monumento ai caduti). Chiese Cattedrale di Santa Maria Assunta Basilica di San Paterniano Chiesa di Santa Maria del Gonfalone Chiesa di Santa Maria Nuova Chiesa di San Tommaso Chiesa di San Marco Chiesa di San Pietro in Valle Chiesa di San Pio X Chiesa di San Silvestro Chiesa di San Cesareo Chiesa di San Domenico Chiesa di Sant'Antonio Abate Chiesa di Sant'Agostino Chiesa di San Francesco Chiesa di Sant'Arcangelo Chiesa di San Pietro in Episcopio Chiesa di San Leonardo Chiesa di San Giuseppe al Porto Chiesa di Santa Maria del Suffragio Chiesa di San Michele Chiesa di Santa Cristina o dei Cappuccini Chiesa e convento di San Francesco di Paola Santuario della Beata Vergine del Ponte Metauro Eremo di Monte Giove Frazioni Marotta di Fano Torrette di Fano Torrette di Fano è una frazione di Fano: conta poche centinaia di abitanti ma in estate la popolazione aumenta grazie all'arrivo di numerosi turisti (soprattutto dalla vicina Umbria), attratti dal mare e dalle spiagge sabbiose della frazione. Il nome Torrette, deriva da un albergo dismesso risalente al periodo della Belle époque costituito da una struttura delimitata da due torricini, tuttora presente lungo la Statale Adriatica, e costituente con la vicina vecchia chiesetta il vecchio nucleo della località. Il centro turistico di Torrette si sviluppa a mare della strada nazionale Adriatica, mentre la zona residenziale a monte della Statale stessa. Ponte Sasso Ponte Sasso è una frazione del comune di Fano, località balneare di alcune centinaia di abitanti situata tra la città di Fano e Marotta Carrara di Fano Carrara di Fano è l'ultima frazione verso l'entroterra, sorge lungo la via consolare Flaminia. Le origini di questa frazione risalgono agli inizi del XX secolo, quando gli abitanti di San Cesareo, paesino che sorge nella collina che sovrasta Carrara di Fano, iniziano a trasferirsi a valle e a "colonizzare" una zona strategicamente più favorevole data l'adiacenza ad una vecchia e importante via di comunicazione come la Flaminia. Bellocchi Bellocchi di Fano è una frazione di Fano sita tra Rosciano e Cuccurano. Conta qualche migliaio di abitanti in aumento grazie alla costruzione di un nuovo quartiere residenziale. È inoltre famosa perché durante la 2ª guerra mondiale un gruppo di agricoltori rubò un velivolo leggero, chiamato "cicogna". Dal 2006 si organizza una festa a fine estate (Il palio della cicogna) in cui, contornata da giochi di intrattenimento per i più piccoli, si ricorda il fatto.

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